Trattamento autolubrificante

Proprietà

Antiaderente, Resist. all'impatto, Resist. al graffio, Energy Saving, Emissioni ridotte

Trattamento autolubrificante nanocomposito, adatto ad incrementare la durata di parti meccaniche in acciaio e leghe ferrose sottoposte ad elevato stress e attrito.

L’effetto autolubrificante è dovuto alla combinazione di una finitura isotropica con un coating in disolfuro di tungsteno, il materiale con il più basso coefficiente d’attrito.

La superficie viene levigata meccanicamente per ridurre la rugosità superficiale e immediatamente trattata con uno speciale fluido a base di tungsteno e zolfo; la reazione chimica tra questi due elementi, che porta alla formazione del bisolfuro, avviene quindi sulla superficie del pezzo, ottenendo così un’elevata adesione del rivestimento al substrato.

Lo strato depositato, con spessori che vanno da qualche centinaio di nanometri a 2 micron, rivela resistenza al graffio e alla delaminazione.

Anche se lo strato depositato viene aggredito con forza da un oggetto appuntito, non si originano scaglie o polveri.

Questo trattamento ha un coefficiente di attrito finale pari a 0.04, offre buona durata (superiore al teflon) e può operare in un intervallo di temperatura molto ampio.

La riduzione dell’attrito in parti meccaniche in movimento consente un notevole risparmio di energia e un aumento della durata dei pezzi, a causa della minore usura a cui sono sottoposti.

Rispetto ai trattamenti PVD e CVD, questo trattamento comporta costi industriali inferiori.

Viene soprattutto impiegato su ingranaggi, cuscinetti, pistoni, alberi a camme, camicie di cilindri per l’industria automotive, eolica e meccanica in generale.

(TS4099)