Semilavorati e prodotti finiti in PTFE.
La presenza degli atomi di fluoro nella struttura molecolare del PTFE è responsabile della scarsa interazione con altre sostanze e delle caratteristiche chimico fisiche del polimero finale.
Innanzitutto questo polimero si rivela totalmente inerte chimicamente (salvo che nei confronti di metalli alcalini allo stato fuso e fluoro), biocompatibile ed idoneo al contatto alimentare (è certificato FDA), e antiaderente: il prodotto è infatti impossibile da incollare se non grazie ad apposito trattamento.
Trova molte applicazioni che sfruttano il suo bassissimo coefficiente d’attrito e l’ampio intervallo di temperature d’esercizio.
Infine offre buon isolamento elettrico e termico, resistenza agli UV, non infiammabilità e totale idrorepellenza.
E’ facile da lavorare all’utensile.
Le prestazioni di questo polimero possono essere modificate con l’aggiunta di additivi in grado di migliorare le proprietà meccaniche o il comportamento elettrico.
I settori industriali che maggiormente ne fanno uso sono quello della meccanica, grazie alle sue proprietà tribologiche, e dell’alimentare, vista la sua idoneità al contatto con cibo.
Le sue proprietà di resistenza chimica e termica lo rendono prezioso per l’industria chimica, petrolchimica, aeronautica ed aerospaziale.
La possibilità di essere facilmente sterilizzato, l’ottima biocompatibilità e la mancanza di cessione di particelle estranee fanno si che il PTFE trovi sempre più impiego in ambito medicale e delle biotecnologie.
(PO2515)