Materiale polimerico sviluppato dalla canna da zucchero.
Questo prodotto biodegradabile è un materiale che, quando viene a contatto con l’ambiente e sotto determinate condizioni, degrada ed è trasformato negli elementi naturali di cui è composto, chiudendo così il suo ciclo naturale di vita.
Il ciclo di produzione inizia dalla fotosintesi della canna da zucchero, che permette la trasformazione in fibra dell’anidride carbonica atmosferica, dell’acqua e dell’energia solare e del suolo.
Nel processo di industrializzazione, la canna da zucchero è trasformata in saccarosio e in fibra.
Il saccarosio è a sua volta trasformato, attraverso la fermentazione, in poliidrossi-butirrato, ossia in un biopolimero.
E la fibra contenuta nella bagassa viene usata come una fonte di energia.
In questo modo, il polimero viene ricavato da una fonte naturale usando soltanto prodotti naturali.
Il materiale quando entra in contatto con un ambiente biologicamente attivo (in presenza di batteri e di funghi), in presenza di calore e umidità, viene a sua volta trasformato, in anidride carbonica e acqua, finendo il ciclo.
Il materiale quindi prevede l’uso di tecnologie pulite.
Questo risulta molto favorevole da un punto di vista dell’impatto ambientale.
A differenza delle plastiche derivate dal petrolio che sono ecologicamente dannose perché per essere assorbite dall’ambiente sono necessarie centinaia di anni, questo polimero degrada in pochi mesi.
È un materiale per produrre plastiche con un’ampia varietà di tecnologie di lavorazione.
Può essere mescolato con altri biopolimeri, e questo generalmente permette una maggior processabilità dovuta alle caratteristiche fisico-chimiche del materiale stesso.
Oppure può essere utilizzato per la produzione di plastiche usa e getta, come le borse e i sacchetti per la spesa.
Trova anche applicazione come materiale per strumentazioni mediche, per packaging alimentare e della cosmesi.
(NT6019)