Aggregati da processo di recupero delle scorie derivanti dall’incenerimento dei rifiuti solidi urbani (RSU).
Sono i primi aggregati di origine industriale ad aver ottenuto la registrazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD).
Sono costituiti per lo più da silice e piccole quantità di calcio.
Le scorie da RSU presentano una composizione chimica totalmente inorganica, simile a quella di una marna naturale (la roccia usata prevalentemente per le miscele cementizie), con la presenza di impurità costituite da rottami di metalli sia ferrosi che non ferrosi.
Durante il ciclo produttivo la scoria subisce diversi passaggi di raffinazione che comprendono frantumazioni, vagliature e asportazione dei rottami metallici con la conseguenza di ottenere un prodotto caratterizzato da minime impurità e un pH stabilizzato rispetto al rifiuto di partenza.
Esiste tutta una famiglia di prodotti che vengono commercializzati in diverse granulometrie, caratterizzate da livelli di raffinazione e settori di applicazione specifici.
La granulometria compresa fra 2 e 10 mm viene impiegata come sostitutivo del ghiaietto naturale per la produzione di calcestruzzo, anche strutturale.
Le granulometrie 0-4 mm, 0-2 mm e 2-4 mm vengono utilizzate come smagrante dell’argilla nei laterizi, come aggregato per manufatti in cemento, conglomerati bituminosi e malte predosate.
(PG5534)