La fibra di canapa è un materiale naturale che per le buone proprietà di isolamento termico ed acustico viene ormai da molti anni utilizzata nell’ambito della bioedilizia. Questa fibra rimane al centro della sperimentazione anche in altri settori per gli interessanti risvolti produttivi ed ambientali che essa può offrire.
Uno dei recenti sviluppi è stato quello della realizzazione di reti per l’allevamento delle cozze tarantine, presidio Slow Food. Normalmente le reti vengono prodotte in nylon, tuttavia il pressante problema della presenza di materiale plastico nei mari ha portato l’attenzione allo sviluppo di nuove ed alternative soluzioni con materiali biodegradabili ed esenti dal rilascio di elementi contaminanti. In questo senso la canapa rappresenta una valida soluzione e ad oggi la sperimentazione è stata portata avanti grazie anche alla collaborazione di Federcanapa e di artigiane ed artigiani dedicati alla creazione dei primi prototipi di reti, insieme a un gruppo di mitilicoltori.
Al momento, le prime retine sono realizzate completamente a mano, intrecciate con la tecnica del macramè: la particolarità è che sono tubolari e quindi di difficile tessitura. Tuttavia, l’obiettivo finale, se tutto andrà come previsto, è quella di ricreare una filiera che possa arrivare alla produzione di un prodotto in canapa a livello industriale, grazie anche ad eventuali modifiche costruttive.
L’idea, infatti, è quella di creare una filiera sostenibile con una visione di vera e propria economia circolare, che dai campi di canapa porti al mare, utilizzando i terreni sulle sponde del Mar Piccolo, soprattutto quelli abbandonati, per portare avanti la coltivazione di canapa, e poi riuscire a realizzare delle infrastrutture in grado di accogliere i macchinari per la filatura e per la realizzazione delle retine. In questo senso si auspica di pari passo un incremento dell’occupazione giovanile.
Inoltre, secondi i primi dati e risultati, è stato riscontrato che, con l’impiego delle reti in canapa, rispetto a quelle sintetiche, la crescita delle cozze è aumentata di 6 volte: un dato oltremodo incoraggiante.
Al momento la sperimentazione è tuttora in corso, si è conclusa nel migliore dei modi la prima fase: dopo 9 o 10 mesi in mare la rete in canapa ha permesso la crescita abbondante delle cozze e non ha alterato l’ecosistema marino, data la biodegradabilità della fibra naturale.
La sperimentazione è previsto che vada avanti fino a marzo/aprile del 2023, che è il periodo di raccolta, per poi verificare definitivamente le condizioni. Restiamo in fiduciosa attesa di nuovi confortanti aggiornamenti.